“Un Capitano è per sempre”
di Paola Aromatario
Ciao Robertino,
è difficile scrivere per Te ora che ci hai lasciati, dei tanti momenti passati insieme, degli allenamenti al campo di atletica leggera, in palestra, delle gare. Ti sei avvicinato all’atletica nell’anno 2016, accompagnato un giorno da tua nipote, in palestra, che io scambiavo per tua figlia, così per farti appassionare restava con noi durante gli allenamenti e mi diceva: ”è mio zio”. I ragazzi del gruppo ti hanno subito accolto, poi tu hai socializzato presto, sempre solare, avevi una buona parola per tutti, sempre con il sorriso dietro gli occhiali e quella risata a volte anche autoironica, quando stavi alle battute che ci facevamo, ci facciamo durante gli allenamenti, e quelle risate che passano attraverso tutti i tuoi compagni. Insieme abbiamo imparato a correre in corsia senza invadere la corsia del compagno, beh, è stato un risultato importantissimo, quel giorno abbiamo vinto un Campionato Mondiale, perché insegnare a tanti di Voi a correre in corsia è una conquista per tutti. Hai imparato a fare goal quando giocavamo a calcio ed eri felicissimo del goal, ti brillavano gli occhi e poi la risata liberatoria di soddisfazione per aver buttato la palla dentro la rete, lo stesso era se giocavamo a pallamano. E poi che dire quando hai iniziato a palleggiare con il pallone da pallacanestro, ricordo lo prendevi con due mani e lo facevi rimbalzare a terra e ti richiamavo perché dovevi provare a palleggiare con una mano, ma tu non demordevi quello era il tuo massimo impegno, lo sapevo, ma ti spronavo perché noi tecnici abbiamo il dovere di spronarvi, a Voi atleti speciali, di darvi sempre tanta fiducia anche per i piccoli passi che fate e che facciamo insieme. Lo stretching non era il tuo forte ti spazientivi ma sapevi anche tu che ti faceva bene. Ogni giorno con te e i tuoi compagni si vince un Olimpiade o un Campionato del Mondo e poi ad ogni piccolo risultato ci abbracciamo e si batte il cinque. Hai partecipato a quattro Campionati Italiani Fisdir a Firenze, Roma e a Padova due volte. A Padova ad ottobre 2021 le ultime tue gare, seppur dopo l’arresto dell’attività dovuta alla pandemia hai ottenuto il tuo primato personale nei 50 piani giungendo 22 esimo assoluto in Italia e 38esimo assoluto nel lancio del Vortex, specialità nella quale seppur con tutte le difficoltà delle tue mani ti impegnavi e davi sempre il meglio.
A Padova con i tuoi risultati hai trascinato l’Atletica L’Aquila, la nostra città, all’8° posto assoluto nella classifica di Coppa Italia. Sei stato campione regionale dei m. 50 piani nel 2018 e nel 2021 e nel 2018 anche Campione Regionale di Staffetta 4x50 m.
Ci tenevo ad elencare i tuoi risultati perché quando facevamo le premiazioni nelle Feste Sociali tu ascoltavi attentamente e ne eri soddisfatto. Ora lo sai, che lasci un vuoto nella nostra squadra “Atleticamenteinsieme” nata come progetto inclusivo per Voi che siete parte di Noi. Eri il più anziano della squadra così con i tuoi compagni ti avevamo eletto Capitano e tu ne eri orgoglioso. Volevo ringraziare i tuoi fratelli Giacomo e Giovanni , le tue cognate e le tue nipoti per esserti stati sempre vicino, avevano capito quanto lo sport ti facesse bene e aiutasse a socializzare e relazionarti con gli altri, ti hanno accompagnato in trasferta dovunque siamo andati. Sì, con Noi sei stato bene e hai trascorso momenti belli, spensierato, sorridente dietro gli occhiali, spensieratezza che si leggeva nel tuo portamento felice e gioioso che sprizzava da ogni tuo gesto, quando camminavi sulla pista di atletica. Ti lascio con l’ultima ola, simbolica, che facciamo ad ogni fine allenamento e che tu conosci bene, col saluto dei tuoi compagni di squadra, dei tecnici che ti hanno allenato, di tutta L’Atletica L’Aquila, di tutti quegli atleti e quelle atlete che frequentano il campo e per ognuno dei quali, ogni volta avevi un sorriso, un saluto o una domanda fatta con garbo e cortesia. Per noi tutti resti il Capitano, perché un Capitano non muore mai. Un Capitano, è per sempre. Ciao Robertino!